FAUGLIA

Fauglia è un antico borgo collinare, ricco di storia e di tradizioni, che ha visto la distruzione del proprio castello nel 1433 ad opera di Firenze nel corso delle lotte con Pisa.

In seguito il centro storico è andato progressivamente a strutturarsi come oggi lo si vede con gran parte degli edifici costruiti a partire dal 1600 fino al 1800, periodo di maggiore floridezza economica della zona; i dintorni offrono alcuni dei più suggestivi scorci panoramici delle colline pisane.

Punti di maggiore interesse la Chiesa di San Lorenzo, il palazzo comunale e il campanile della chiesa vecchia; da visitare i depositi sotterranei di granaglie, recentemente rinvenuti in Piazza del Mercato.

Fauglia è nota per le sue ville in cui hanno soggiornato nobili, letterati e artisti; tra queste Villa Trovarsi, appartenuta alla famosa attrice Marta Abba, che la chiamò così in ricordo di una commedia di Pirandello a lei dedicata. Da segnalare anche due musei legati a noti artisti: Alvaro Marioni, pittore e intagliatore, e Giorgio Kiernek, pittore post-macchiaiolo che con i suoi dipinti ha immortalato la campagna circostante.

Tra gli eventi: a giugno la Sagra della zuppa; a settembre Di-vin Fauglia; il 1° martedì di agosto e il 3° martedì di ottobre la Fiera paesana.

Museo Kienerk

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La nascita del museo, aperto al pubblico nel 2009, è stata resa possibile dalla donazione di opere d’arte che Vittoria, figlia dell’artista, ha voluto fare alla Comunità di Fauglia.

È stata lei stessa che, non solo ha personalmente riordinato l’archivio completando la documentazione fotografica e la letteratura riservata al padre, ma ha anche fattivamente collaborato alla scelta dell’ambientazione e alla collocazione delle opere.

La raccolta Kienerk si compone di opere plastiche, bassorilievi e sculture a tutto tondo, pitture in gran parte ad olio, alcuni pastelli, numerosi disegni, taccuini con schizzi a china e a matita, incisioni e litografie; complessivamente si tratta di circa centotrenta pezzi, oltre ai taccuini.

Le opere coprono tutto il percorso artistico di Giorgio Kienerk, dalla produzione giovanile alla maturità, e sono testimonianza dei molteplici interessi dell’artista, che si è dedicato alla scultura, alla pittura, alla grafica, all’illustrazione e anche all’arte applicata.

Nel museo si trova inoltre una cella in cui viene ricostruito un angolo di lavoro en plein air, con oggetti e strumenti di lavoro dell’artista (tra cui il cavalletto, il seggiolino, il parasole, la tavolozza) e alle cui pareti figurano fotografie d’epoca (dell’artista e della famiglia).

CRESPINA LORENZANA

Crespina

Le prime comparsa di Crespina risale al 16 agosto 983 come Crispina, toponimo derivato probabilmente da un nome di persona romano (Crispinius) di origine etrusca.

Coinvolta nelle ostilità tra Pisa e Firenze vide smantellato il suo castello di cui oggi non rimane traccia.

Fino al 2013 Crespina costituì comune autonomo e dal 1º gennaio 2014 ospita la sede comunale del nuovo comune di Crespina Lorenzana.

Celebri sono le splendide ville del 1700 e 1800, anche per la storica presenza di pittori e artisti, come Giovanni Battista Tempesti, Silvestro Lega e Giovanni Fattori, esponenti del movimento dei Macchiaioli; si ricordano Villa Belvedere, Villa Corsini Valdisonzi, Villa Il Poggio e la Villa-museo Carlo Pepi, famoso critico d’arte la cui ricca collezione d’arte contemporanea è aperta al pubblico.

Il clima mite e l’ambiente naturale hanno permesso a Crespina di divenire un centro floro-vivaistico di livello internazionale, tanto che ogni anno, a settembre, si tiene nella frazione di Cenaia la Rassegna del Vino e del Florovivaismo.

Altra tradizione secolare è rappresentata dall’allevamento delle civette, simbolo del folclore paesano, utilizzate un tempo per la caccia alle allodole; alle civette è dedicata un’importante Fiera che si tiene annualmente il 29 settembre.

Lorenzana

Lorenzana 1 - Generica Paese 720

Le prime notizie su Lorenzana, il cui toponimo deriva dal nome latino Laurentius, sono riconducibili al decimo secolo; il borgo, castello in epoca medievale e feudo dei conti Lorenzi fiorentini, è a vocazione agricola oltre che immerso nel verde in un suggestivo luogo panoramico.

Comune autonomo dal 1 gennaio 2014 si è fuso con Crespina formando il nuovo comune di Crespina Lorenzana.

In località Greppioli, grazie al grande naturalista Roberto Lawley, venne trovato il primo esemplare di una specie di delfino estinto: l’Etruridelphis Giulii, battezzato in omaggio ai Conti Giuli feudatari di Lorenzana.

Luoghi di interesse la Chiesa dei Santi Bartolomeo e Cristoforo, nelle vicinanze l’antico Palazzo dei Lorenzi, sede durante il domino fiorentino della Podesteria, la villa-fattoria dei Conti Giuli e Villa Sforni, con annessa chiesa di epoca romanica.

Tra gli eventi si segnala a metà settembre la tradizionale Festa dell’Uva e del Vino, dove si possono degustare piatti tipici accompagnati da vino locale.

CHIANNI

L’origine di Chianni è sicuramente etrusca visti i recenti ritrovamenti di tombe che testimoniano il periodo.

Incerte le origini del suo nome forse da Clanius, nome di persona latino di origine etrusca o da clango, luogo coperto di boschi favorevoli alla caccia.

Il Borgo fu castello medievale conteso fra il vescovo di Volterra e la Repubblica di Pisa prima di passare definitivamente sotto Firenze; ha dato i natali al predicatore Giordano da Rivalto (1260-1311) beatificato nel 1838 da Papa Gregorio XVI che ne approvò il culto il 23 agosto 1833.

Tra i monumenti da visitare la Pieve di San Donato, attuale chiesa parrocchiale; a Rivalto il Santuario della Madonna del Carmine risalente al XVIII secolo, la Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano, l’Oratorio della Compagnia di Santa Croce.

Le manifestazioni tradizionali più importanti sono rappresentate dalla Fiera paesana, il primo martedì dopo ferragosto, dalla Sagra del cinghiale, ogni secondo e terzo fine settimana di novembre, una tra le più antiche della Toscana; in ottobre Rivalto è meta degli amanti del marrone, una varietà di castagna dalla buccia sottile e striature di colore scuro.

Rivalto

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foto di Giovanni Cantone

Il borgo di Rivalto, nato come rocca fortificata nel periodo alto-medioevale, deve il suo nome al torrente Rio Alto che ha origine nelle vicinanze.

Degne di nota le architetture religiose costituite dal Santuario della Madonna del Carmine risalente al XVIII secolo, la Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano, l’Oratorio della Compagnia di Santa Croce.

Qui è nato Giordano da Pisa (1260-1311), religioso italiano conosciuto come beato Giordano da Rivalto.

Rivalto è noto anche per la tradizionale Sagra del Marrone, la seconda domenica di ottobre, organizzata da una associazione locale.

Il marrone di Rivalto è una varietà di castagna, prodotta non in grande quantità nel territorio, con caratteristiche organolettiche accentuate e di assoluta genuinità.

Durante la sagra è possibile assaggiare i prodotti locali a base di marroni come le castagne arrostite e le ballote (castagne lesse), i tipici dolci come il castagnaccio, i tartufi di bosco, il trancio d’autunno, la zuppiera al vino rosso, le fantasie al rum e cioccolato, la crema della nonna.

CASTELNUOVO VAL DI CECINA

Castelnuovo Val di Cecina è un caratteristico borgo medioevale con scorci sulla vallata dall’alto dei suoi 600 metri di altitudine; da segnalare i luoghi sacri della chiesa parrocchiale con un bellissimo crocifisso del ‘300, pregiato esempio di scuola scultore pisane, l’oratorio di San Rocco e la chiesa del borgo.

Al castagno si è collegata per secoli l’economia locale anche se dal secolo scorso si è iniziato a sfruttare la geotermia per la produzione di energia elettrica e il teleriscaldamento.

Suggestivi i percorsi naturalistici che raggiungono luoghi di interesse storico come il ponte sul torrente Pavone, o punti panoramici da cui ammirare la Valle del Cornia e il Golfo di Piombino.

Altri luoghi di interesse sono rappresentati a Montecastelli Pisano dalla Buca delle Fate, un ipogeo etrusco del VI secolo a.C, e i resti delle miniere di rame, inattive dal 1941; a Sasso Pisano l’itinerario delle fumarole e il complesso sacro termale del Bagnone, risalente al III secolo a.C., da cui ancora oggi sgorgano sorgenti d’acqua con temperatura tra i 40 e i 70 gradi.

Tra gli eventi ricorrenti in giugno il Rally Alta Val di Cecina, e ad ottobre nel terzo week end Castagnalandia che vede come protagonista la castagna, simbolo di Castelnuovo.

Sasso Pisano

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Il centro abitato antico di Sasso Pisano, vicino al grazioso borgo della Leccia, è posto su un macigno in prossimità delle sorgenti del fiume Cornia.

Sono visibili i resti di un antico impianto termale etrusco e i suggestivi fenomeni naturali delle putizze (esalazioni fredde di gas) e delle fumarole (emissioni gassose accompagnate da vapore) che conferiscono al paesaggio un aspetto fantastico e misterioso, visibili anche seguendo un apposito “percorso segnalato”.

Fumarole e putizze sono un esempio di geotermia al naturale e mostrano come si presentava il paesaggio della “valle del Diavolo” prima dell’insediamento delle attività industriali che hanno incanalato il vapore disponibile dal sottosuolo per la produzione di energia elettrica verde e rinnovabile.

Facilmente accessibili, per una visita veloce, le manifestazioni geotermiche e il piccolo Parco Erga in località Lagoni nelle cui vicinanze è posta la piccola cappella realizzata nel 1958 da Giovanni Michelucci, uno dei maggiori architetti italiani del XX secolo.

(fotografie di Giovanni Cantone)

CASTELLINA MARITTIMA

Castellina Marittima sorge in uno scenario che sintetizza gli aspetti più caratterizzanti del paesaggio toscano: colline coltivate a olivo, vite e grano, filari di cipressi e rigogliosa macchia mediterranea, habitat naturale di cinghiali e altri animali selvatici.

Tra i monumenti si ricorda la settecentesca Chiesa di San Giovanni Battista, al cui interno sono ancora visibili due colonne in alabastro che facevano parte dell’antico altare.

L’estrazione dell’alabastro ha segnato la storia di Castellina da cui è scaturito il percorso dell’Ecomuseo che interessa, oltre Castellina, i comuni di Santa Luce e Volterra, e che racconta l’importanza delle cave di alabastro in questo tratto di Toscana.

Il territorio comunale offre una rete di percorsi verdi ideali per gli amanti delle passeggiate e delle escursioni in bicicletta; in una vecchia cava fuori dal paese si trova un campo per l’addestramento e la pratica del tiro con l’arco, attrezzato con sagome naturali.

Tra gli eventi in agosto si segnalano MW Festival, che ospita band di livello internazionale, e la Sagra della Cucina Povera, con specialità gastronomiche che ripropongono antiche ricette tradizionali.

Ecomuseo dell’alabastro

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L’Ecomuseo fa parte di un ecomuseo dedicato alla storia dell’estrazione e lavorazione dell’alabastro nel territorio di Castellina Marittima, Santa Luce e Volterra.

La sua funzione è la riscoperta, la riproposizione e la valorizzazione, sul territorio e nel tempo, di attività millenarie e delle civiltà che sono state presenti in epoca passata; le attività dell’ escavazione, della lavorazione e della commercializzazione dell’alabastro a cominciare degli Etruschi, attraverso il Medioevo e il Rinascimento, fino ad oggi.

L’Ecomuseo si occupa pertanto di studiare, conservare, valorizzare e presentare la memoria collettiva globale dell’area interessata dall’attività alabastrifera operando su più livelli, con la popolazione a fare da parte attiva nel processo di conoscenza e fruizione del territorio, in quanto custode della propria memoria e tramite tra il passato ed il presente.

Il sistema si articola attraverso itinerari specializzati relativi all’escavazione, lavorazione e commercializzazione, oltre ad un Punto Museale Centrale a Castellina Marittima (ex palazzo Opera Pia), allestito in modo da evocare la visita alla cava, che presenta la documentazione storica insieme ad alcuni strumenti legati al lavoro dell’alabastro.

CASTELFRANCO DI SOTTO

Castelfranco di Sotto è un paese tipicamente medievale essendosi costituito in castello alla metà del secolo XIII (1255).

Il borgo, cinto allora da mura possenti con sedici torri, conserva ancora la tipica struttura castrese romana con due strade principali che si incrociano al centro e conducono alle quattro porte delimitando quartieri con misure uniformi.

Le quattro porte del castello, di forma quadrata ed interamente realizzato in mattoni, furono rivolte verso gli antichi nuclei, in direzione dei quattro punti cardinali.

Nella seconda metà del XIII e nei primi decenni del XIV secolo, famosi condottieri ghibellini come il Conte Guido Novello, Uguccione della Faggiola e Castruccio Castracani, guerreggiarono spesso da queste parti.

La collegiata dei Santi Pietro e Paolo, chiesa principale di Castelfranco, conserva un crocifisso ligneo del Quattrocento, due statue lignee dell’Annunciazione attribuite allo scultore Nino Pisano, e il San Pietro in marmo.

Altri monumenti di interesse storico e artistico sono rappresentati dalla chiesa di San Lorenzo Martire e la Villa Campanile risalente al XVIII secolo.

Via Francigena – Orentano – Villa Campanile

Castelfranco di Sotto 2 - Orentano centro commerciale naturale

Il territorio di Castelfranco di Sotto, a confine tra le province di Pisa e Firenze, è interessato dal passaggio della Via Francigena, sorta di autostrada del medioevo, descritta nel periodo 990-994 dall’Arcivescovo Sigerico sul suo diario che illustra il viaggio dalla sede episcopale di Canterbury sino a Roma per ricevere un’alta onorificenza.

Parte del tracciato, dall’abitato di Galleno  sino alla località Chimenti, è ancora ben conservato con ben visibile l’originale selciato che componeva la base della strada.

Il Comune fa parte dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.

Nelle vicinanze le frazioni di Orentano e Villa Campanile costituiscono centri commerciali naturali.

Di Orentano si parla già nell’anno 849; con l’epidemia della peste il villaggio agli inizi del 1300 subì un grave spopolamento fino a metà 1500 quando ebbe inizio la rinascita economica; bellissimo il campanile ispirato al Campanile di Giotto a Firenze la cui struttura venne inaugurata, dopo trent’anni di lavori, nel 1907.

A Villa Campanile, così chiamata in quanto residenza di un importante proprietario terriero, nel periodo estivo si svolge la tradizionale Festa del Contadino.

CASCINA

Situata sulla riva destra dell’Arno in prossimità dei Monti Pisani Cascina è un antico borgo fortificato, prima agricolo poi soprattutto commerciale, che dalla fine dell’800 si è sviluppato rapidamente come centro di lavorazione del legno, tanto da essere oggi considerata una capitale del mobile italiano.

Laboratori e mobilifici disseminati nella cittadina e nei dintorni e la presenza di un Istituto Statale d’Arte con specializzazione nell’arte del legno danno l’idea della vivace attività artigianale nel campo del mobile e dell’arredamento.

La Mostra Permanente del Mobile, istituita nel 1922 nella sede dell’antica Società Operaia, ospita il Museo delle Arti e Mestieri del Legno che raccoglie oggetti, utensili e macchine impiegati nei laboratori e nelle botteghe artigiane.

Tra i reperti medievali della cittadina si segnalano la Pieve di Santa Maria dell’Assunta e di San Giovanni oltre alla cinta muraria duecentesca, in parte ancora conservata seppure con rifacimenti successivi.

Tra le manifestazioni il tradizionale Mercantico, che si svolge ogni prima domenica del mese, durante il quale è possibile ammirare oggetti di antiquariato e di artigianato artistico locale.

Le Pievi

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In prossimità del centro dell’antica cinta muraria medievale troviamo la pieve di Santa Maria Assunta e San Giovanni Evangelista risalente all’XI-XII secolo; si presenta con una facciata a doppio spiovente divisa in due parti realizzata in blocchi di verrucano. Comunicante con la pieve troviamo la cappella del Sacramento in stile tardo barocco con all’interno una tela di Scuola Lucchese di fine a600 raffigurante S. Caterina da Siena che assistere gli ammalati.

In località San Casciano è situata la pieve dei Santi Ippolito e Cassiano, rinnovata nel XII secolo sulla base di un tempio preesistente; di stile romanico pisano, vanta ricche decorazioni scultoree del celebre maestro Biduino e una notevole una terracotta invetriata di scuola Robbiana raffigurante il battesimo di Cristo.

A navata unica, senza abside, la pieve di San Lorenzo Martire a San Lorenzo alle Corti porta sulla facciata due riproduzioni di un’antica epigrafe che attribuiva l’edificazione del primo tempio omonimo all’anno 1046 pisano (1045); il dono della reliquia di un dente del martire San Lorenzo è ricordato in un’epigrafe ora murata nell’interno della pieve, nella parete sinistra sotto la cantoria. 

CASCIANA TERME – LARI

Casciana Terme

Situata in un contesto naturale e suggestivo Casciana Terme deve la sua storia alle proprietà terapeutiche delle acque che vi scorrono dando vita alle Terme.

Le origini risalgono al periodo etrusco; mentre in una bolla del 1148 si poneva in risalto per la prima volta le virtù terapeutiche delle acque termali, in particolare per le malattie della pelle, il primo stabilimento termale fu costruito da Federico da Montefeltro nel 1311.

L’acqua, che sgorga dalla sorgente ad una temperatura di 35,7°, è dotata di proprietà terapeutiche ed usata per combattere artrosi, reumatismi, sciatica, oggi anche per riabilitazione motoria, cure vascolari e inalatorie.

Le cure, che comprendono l’uso del fango termale a 45°-50° ed il bagno in vasca romana a 36°, rendono le Terme di Casciana un luogo ideale per vacanze benessere indimenticabili; nel 2007 è stato inaugurato il centro benessere di Terme Villa Borri, prima vera “beauty farm”.

Nelle immediate vicinanze meritano una visita gli antichi borghi di Parlascio, Ceppato, San Martino in Colle, Sant’Ermo e Gello Mattaccino; a Collemontanino la leggenda vuole che il castello fosse sede della Contessa Matilde di Canossa, uno dei più importanti personaggi del medioevo italiano, e che un suo merlo malato volasse ad una sorgente di acqua fumante riacquistando la salute, dando così inizio alla storia di Casciana e delle sue Terme.

Lari

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Il borgo di Lari, già abitato in epoca etrusca, è caratterizzato dalla massiccia mole del Castello dei Vicari, di impianto medievale anche se la struttura attuale risale al XVII secolo; utilizzato in passato anche come carcere e tribunale, è stato riaperto alle visite nel 1991.

Il complesso ospita il Museo Filippo Baldinucci, con reperti etruschi e romani, terrecotte invetriate e affreschi rinascimentali; aperti alle visite il Salone dei tormenti, le carceri e i sotterranei che, secondo la leggenda, sarebbero ancora abitati dal fantasma del Rosso della Paola, qui imprigionato per le sue idee politiche.

Nei dintorni una rete di strade e sentieri permette di scoprire interessanti scorci paesaggistici e paesi di antica origine quali Casciana Alta, Usigliano, Cevoli, Lavaiano, Perignano, nei quali si possono osservare ville signorili e chiese con reperti artistici di pregio.

Lari, a cui per le caratteristiche turistico ambientali è stata assegnata la Bandiera Arancione del Touring Club, è famosa per le sue ciliegie oggetto della tradizionale sagra di fine maggio.

CASALE MARITTIMO

Casale Marittimo sorge su una collina che domina la valle del fiume Cecina ad appena 12 Km dal mare e dalla cui sommità sono ben visibili le isole dell’Arcipelago Toscano.

Intorno al paese si estende una campagna riccamente lavorata che produce cerali, olio, miele e un vino pregiato, il DOC Montescudaio.

Nei dintorni recenti scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti di un villaggio etrusco del VII secolo a.C., oltre alla necropoli di Casa Nocera, un complesso di sepolture dei principi guerrieri etruschi.

Il borgo medievale nasce intorno all’anno 1000 e i segni delle sue vicende sono visibili nel centro storico, rimasto pressoché intatto, con i suoi edifici in pietra, il Castello e la struttura di successive cinte murarie.

Tra gli edifici di interesse si ricordano il Palazzo Rocca, la Chiesa di Sant’Andrea, nata sui resti dell’antica pieve, e la settecentesca Santa Maria delle Grazie.

A testimonianza delle sue qualità turistico ambientali Casale Marittimo ha ricevuto la Bandiera Arancione del Touring Club Italia.

Tra i vari appuntamenti gastronomici si segnalano in luglio la tradizionale Sagra delle Chiocciole e in agosto quella del cinghiale.

Necropoli Etrusca di Casa Nocera

Casale Marittimo - Necropoli etrusca di Casa Nocera - 720

La Necropoli etrusca di Casale Marittimo conserva reperti di notevole interesse con tombe del VII e VI secolo a.C., i cui ricchi corredi funebri sono sinonimo di una casta dominante ricca e potente.

Molto famosa è la tomba a tholos risalente al V secolo a.C. trovata casualmente nel 1896 in località Poggiarella: si tratta di una tomba circolare con dromos (corridoio) e tholos (falsa cupola) ricoperta da un cumulo di terra.

Nel 1937 in località La Pieve e Il Poggio sono stati ritrovati i resti di due antiche ville romane che testimoniano il passaggio dal periodo etrusco al periodo romano.

Secondo una credenza popolare esistevano nella zona due castelli, Casale Vecchio e Casale Nuovo, anche se nessun ritrovamento archeologico porta a suffragare tale credenza.

Da Casa Nocera provengono anche due statue a tutto tondo che rientrano in quella che viene definita la “Grande Arte” degli etruschi, cioè l’arte di grandi dimensioni, attualmente conservate al Museo Archeologico di Firenze.

Le tombe sono tutte a fossa, tranne una che è a camera e probabilmente era in questa che stavano le due statue che dovevano quindi simboleggiare gli antenati dei defunti sepolti nella camera.

(fotografie di Giovanni Cantone)

CAPANNOLI

Capannoli, borgo di origine medievale, si trova sul declivio di un colle che si affaccia sulla valle del fiume Era.

In una posizione anticamente di grande rilievo, si è sviluppato prima come borgo fortificato, poi come centro dedito agli scambi commerciali ed economici.

Sullo sfondo il paesaggio delle colline pisane, caratterizzato da un’intensa attività agricola con vigneti, oliveti e frutteti, è ricco di itinerari percorribili in bicicletta, a piedi e a cavallo.

Sulla sommità della collina denominata “castello”, dove anticamente sorgeva la fortezza, si trova Villa Baciocchi, edificio in stile tardo-barocco e neoclassico con parco botanico in cui sono presenti 160 tipi diversi di piante esotiche e plurisecolari.

La villa ospita un Museo Zoologico ed un interessante Centro Espositivo di Documentazione Archeologica che illustra la storia del territorio dalla preistoria al Medioevo, con una sezione dedicata ai reperti etruschi provenienti dalle necropoli del territorio; all’interno del parco, la seconda domenica di settembre, si svolge la tradizionale Fiera Nazionale degli Uccelli.

Di importanza storica la frazione di Santo Pietro Belvedere che mostra ancora oggi la struttura urbanistica medievale di borgo castellano.

Villa Baciocchi

Capannoli 2 - Villa720

Villa Baciocchi è una dimora settecentesca che si trova nel centro di Capannoli.

Edificata dalla famiglia Bourbon del Monte Santa Marina (una delle più importanti famiglie del principato Mediceo) la villa in stile neoclassico sorge dove un tempo si trovava il castello appartenuto ai Della Gherardesca.

Nel 1833 fu acquistata dalla Famiglia Baciocchi (i ritratti del Conte Felice Baciocchi e della moglie Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone, campeggiano nelle pitture murali presenti in alcune sale); oggi è di proprietà comunale.

Il parco annesso alla dimora fu ideato, nella seconda metà dell’Ottocento, da Luigi Bellincioni che progettò il giardino arricchendolo di grotte “rustiche” ed edifici neogotici. Questo ammirevole spazio verde raccoglie oggi 12 alberi monumentali tra i quali svetta una sequoia canadese e piante secolari oltre ad altre 160 specie di varia provenienza.

L’interno della Villa ospita il Museo Archeologico e dal 1997 il Museo civico zoologico: il primo conserva ceramiche, monete, elementi lapidei e “materiali neolitici” rinvenuti nel territorio di Pontedera; il secondo espone 330 animali tassidermizzati provenienti da tutto il mondo.