PALAIA

Di origine etrusca, Palaia ha conosciuto un periodo di relativa prosperità nel XIII secolo, quando furono costruite la Pieve di San Martino, originale edificio in cotto dove si svolge ogni anno una rassegna internazionale di corali, e la Chiesa di Sant’Andrea, che conserva preziose opere d’arte.

“Peggio Palaia” è oggetto di un famoso modo di dire toscano, usato con il significato di “di male in peggio”; pare risalire al 1362 quando i fiorentini decisero di espugnare questo e altri luoghi fortificati rimanendone sconfitti e costretti a rapida fuga, tanto che il capitano dichiarò ai superiori: “…è stato peggio a Palaia”.

Di notevole interesse anche paesi come Montefoscoli o San Gervasio, sedi di Musei della Civiltà Contadina e Rurale nei quali sono esposti attrezzi, utensili e trattori d’epoca; Colleoli e Villa Saletta, nei quali sono stati girati film di importanti registi italiani quali i fratelli Taviani e Paolo Virzì; Toiano, borgo disabitato segnalato al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) nel censimento dei luoghi del cuore da salvare.

Tra le manifestazioni si segnalano il Festival del Teatro Popolare a Villa Saletta a fine giugno; la Festa Medievale di Palaia, la terza domenica di settembre; a Forcoli in maggio il Concorso nazionale Miss Cicciona & Mister Ciccione e ad ottobre la Mostra mercato del Tartufo e del Fungo Porcino.

La Rocca

Palaia 2 - La Rocca720

Sulla Rocca di Palaia si trovava il cassero dell’antico castello, edificato tra il X e il XIII secolo da una importante famiglia lucchese.

Della rocca si hanno notizie ancora fino al XVII secolo: nel 1628 la torre cominciava mostrare segni di cedimento; nel 1658 se ne mettevano all’incanto i materiali; è probabile dunque che fra questi due estremi cronologici vada collocata la data del crollo.

Verso il 1750 Giovanni Targioni Tozzetti, importante naturalista italiano, la descrisse basandosi su di un affresco che si trovava sulla lunetta della porta principale della pieve, dove faceva da sfondo all’immagine di San Martino che dà il mantello al povero; la torre era quadra a tre piani, sul quarto stavano le campane.

Oggi dalla Rocca possiamo godere, nelle giornate limpide, di un bellissimo panorama che spazia dal territorio fiorentino (oltre la pieve di Palaia e la collina di San Miniato), al volterrano, per proseguire con tutta l’alta Valdera sino a Pisa e la zona costiera.

Sono ben visibili anche il monte pisano e le alpi apuane, oltre ovviamente all’abitato di Palaia che dalla Pieve si snoda sotto la rocca fino a Montaione.