GUARDISTALLO

Il territorio era già abitato tra il 3000 ed il 2000 a.C. come dimostrano le tombe rinvenute nei primi anni del novecento; il toponimo Guardistallo compare la prima volta nel 1144 e deriva dalle parole germaniche warda e stall con il probabile significato di “luogo di guardia”.

Il borgo, sorto intorno al castello della Gherardesca, vide nel 1406 il passaggio di dominio dalla Repubblica di Pisa a Firenze e quindi al Granducato di Toscana; dopo la riforma agraria leopoldina (XVIII secolo) si affermò una nuova classe di facoltosi proprietari terrieri come i Marchionneschi che costruirono nel 1870 Villa Elena, e qualche anno dopo il teatro nel quale ancora oggi si svolgono numerosi spettacoli, specialmente nella stagione estiva.

Di particolare interesse le Chiese dei Santi Lorenzo e Agata e della Madonna del Carmine, il Monastero di Nostra Signora di Valserena.

Guardistallo è anche il paese dei mille presepi, allestiti nel borgo antico dagli abitanti e dagli alunni delle scuole nel periodo natalizio.

All’olio extra vergine d’oliva è dedicata in primavera la Sagra della Crogiantina.

Convento di Valserena

Guardistallo 2 - Convento di Valserena720

Valserena è un monastero di monache contemplative, appartenenti all’Ordine Cistercense della Stretta Osservanza, fondato nel 1968 dalla comunità di Vitorchiano tra i boschi e gli olivi della Val di Cecina.

Al suo interno è seguita la regola di San Benedetto secondo la spiritualità di Citeaux: una vita semplice e fraterna fatta di lavoro, preghiera e lettura, contrassegnata dalla ricerca di Dio nella verità di un’esistenza totalmente offerta.

Il lavoro agricolo rappresenta una caratteristica dell’ordine; comprende la semina dei campi a grano, la cura degli ettari di bosco per la legna, la coltivazione di un frutteto e di una piccola vigna, la potatura e concimatura di numerose piante di olivi da cui ogni anno si raccoglie a sufficienza per il consumo della casa e per la vendita.

Altre attività artigianali riguardano la fabbricazione di creme secondo antiche ricette aggiornate e migliorate, ma sempre mantenute nella loro autenticità impreziosita dall’uso di essenze naturali tratte dai campi e dal bosco.

Tra gli altri prodotti del convento: il liquore nocino, grazie ad una ricetta sperimentata da anni; oggetti religiosi come croci, icone, rosari, fabbricati in un piccolo laboratorio.

VOLTERRA

Volterra, racchiusa da mura duecentesche, è una città di origine etrusca, dall’aspetto medievale e con un artigianato artistico unico al mondo: l’alabastro, tra cui numerosi capolavori sono esposti nell’Ecomuseo dell’Alabastro.

Testimonianze del periodo etrusco e romano si trovano nel Museo Etrusco Guarnacci; nell’Acropoli e nelle Necropoli delle aree archeologiche di Vallebuona e del Parco Enrico Fiumi; nei resti del Teatro del I secolo a.C., dove in estate si svolge un Festival di teatro, musica e poesia.

Il borgo medioevale si sviluppa intorno alla Piazza dei Priori, su cui si staglia l’omonimo Palazzo del 1208; in asse sorge Piazza San Giovanni sede di importanti edifici religiosi.

Volterra è stata scelta come ambientazione di diverse opere letterarie e cinematografiche, tra quest’ultime la saga di Twilight.

L’atmosfera medioevale, con i tipici costumi, rivive appieno in agosto con la Settimana Medievale – A.D. 1398 e, la prima domenica di settembre, con gli sbandieratori che si sfidano nel torneo dell’Astiludio.

Per valorizzare i numerosi prodotti tipici, la kermesse Volterragusto si svolge in edizione primaverile a marzo, dedicata al tartufo marzuolo, e autunnale, fine ottobre/inizio novembre, celebrando il pregiato tartufo bianco di cui le colline volterrane sono ricche.

Museo Etrusco

Voolterra Museo

Il Museo Guarnacci è uno dei più antichi Musei pubblici d’Europa: nasce nel 1761 quando il nobile abate Mario Guarnacci dona alla città il suo ingente patrimonio archeologico, raccolto in anni di ricerche e acquisti, oltre a una biblioteca ricca di oltre 50.000 volumi, evitando che l’ingente patrimonio accumulato si disperdesse.

Il percorso cronologico inizia al Piano terreno dove sono esposti monumenti significativi pre e protostorici, orientalizzanti, arcaici e classici, e prosegue al secondo piano dove è illustrato il periodo storico della grande fioritura economica e artistica della città, quello dalla fine del IV al I secolo a.C.

Nella sala XX si trova un monumento-simbolo del Museo e dell’Etruria in genere: l’ex-voto allungato di giovinetto noto come Ombra della sera.

La sua grandissima fama, arricchita da leggende tanto curiose quanto false, è dovuta essenzialmente alla singolare forma di questo bronzo votivo che evoca l’ombra proiettata sul terreno dalla figura umana alla luce del tramonto e che trova singolari assonanze con opere di scultura contemporanea.

Il museo è aperto tutti i giorni, dalle 9 alle 19 in estate e dalle 10 alle 16.30 in inverno.

TERRICCIOLA

Terricciola è un antico borgo di origine etrusca alla confluenza delle valli dell’Era, del Cascina e del torrente Sterza, edificato su un pianoro tufaceo.

Il villaggio, originariamente costellato di torri difensive, da cui la latina “turris”, toponimo della cittadina, assunse un ruolo di rilievo tra i territori sottoposti al Vescovo di Volterra, nel XII secolo.

Nel 1284 la popolazione di Terricciola giurò fedeltà alla Repubblica di Firenze ed entrò così nelle contese tra questa e la città di Pisa che ne assunse il controllo fino al 1406; nel simbolo del comune, infatti, sono presenti metà giglio fiorentino e metà croce pisana.

Nel centro storico vi sono interessanti ritrovamenti, come quello di Belvedere databile al IV secolo a.C., che raccoglie cippi funerari etruschi.

Tra le opere più significative ci sono il santuario della Madonna di Monterosso; l’antica Badia Camaldolese di Morrona, con annessa chiesa romanica del XII secolo; le due ville Gherardi Del Testa e Cempini Meazzuoli; i borghi di Soiana, con campanile barocco opera dell’architetto Bellincioni, e Casanova; la Pieve a Pitti; la Chiesa di San Bartolomeo a Morrona.

Legata al vino sino dal IV secolo a.C., Terricciola è Città del Vino con feste dedicate quali, la Notte Bianca, il primo sabato di luglio, Calici di Stelle, il secondo sabato di agosto, e la Festa dell’Uva e del Vino in occasione della vendemmia, l’ultimo fine settimana di settembre

Borgo di Casanova

Terricciola 2 - Borgo Casanova - foto G 720

Il borgo di Casanova, già citato come castello nel 1164, si trova nella strada che da Terricciola porta a Selvatelle.

Vi si trovano edifici religiosi come la Chiesa di San Bartolomeo il cui attuale aspetto è il risultato di rifacimenti ottocenteschi.

In origine la chiesa era costruita in laterizi, con una semplice facciata a capanna, oggi impreziosita dal grande frontone; la copertura è a botte con cupola e conserva ancora le decorazioni ottocentesche.

L’interno è ad unica navata absidata, con la zona presbiteriale rialzata e separata da una balaustra e da due coppie di colonne; sopra l’altare maggiore sono poste tre statue in terracotta dipinta, raffiguranti la Madonna con Bambino tra San Giovanni e San Bartolomeo, attribuite a Giovanni Gonnelli detto il Cieco di Gambassi (metà del XVII secolo).

Il fonte battesimale a forma di tempietto è realizzato in marmo; in controfacciata si trova la cantoria di legno con l’organo originale.

(fotografie di Giovanni Cantone)

SANTA MARIA A MONTE

Santa Maria a Monte è stato un importante avamposto medievale per la sua posizione collinare a lungo contesa fra Firenze, Lucca e Pisa; oggi fa parte del distretto industriale del Comprensorio del Cuoio.

Il centro storico ha una struttura urbanistica singolare: le case e i palazzi si affacciano tutti sulla strada che segue un tracciato a spirale; passeggiando per le vie si ritrovano tracce del sistema difensivo medievale: archi, case-torri, la torre dell’orologio, il palazzo dei podestà, la Chiesa Collegiata che conserva al suo interno pregevoli opere artistiche.

A Santa Maria a Monte si trova la casa dove il famoso poeta Giosuè Carducci trascorse la

sua giovinezza; qui nacque Vincenzo Galilei, compositore e padre di Galileo.

Nelle vicinanze l’Osservatorio Astronomico di Tavolaia, tra i più importanti della Toscana.

Le tradizioni del paese si rinnovano nei festeggiamenti in onore della patrona, la Beata Giuntini, che culminano il Lunedì di Pasqua con la Processione delle Paniere.

Prodotto tipico di Santa Maria a Monte è la patata Tosca, una varietà di patata a pasta gialla ottima cucinata fritta, a cui sono dedicate una sagra in agosto e la rassegna gastronomica La Piazza del Gusto in giugno.

Parco Archeologico “La Rocca”

Santa Maria a Monte 2

Il Parco Archeologico si trova al vertice dell’antico borgo di Santa Maria a Monte.

È stato inaugurato nel 2013, dopo un trentennio di scavi coordinati dell’Università di Pisa e dell’Aquila, e dopo un lungo e monumentale recupero dell’area occupata dai resti archeologici.

Le testimonianze di vita più antiche emerse dalle indagini risalgono al periodo etrusco, a partire dal secolo V a.C. quando la sommità del paese era occupata da un villaggio.

Sulla sommità del colle su cui poggia il paese venne costruita in periodo longobardo una cappella dedicata alla Vergine, una delle strutture cristiane più antiche della Toscana.

“La Rocca” mostra molte testimonianze della storia che vi si è avvicendata: l’elemento di maggiore interesse è l’area della cripta canonicale, dove si possono vedere i muri perimetrali della struttura del secolo XI e le basi dei tre altari originali.

Salendo, è possibile vedere ciò che resta della primitiva struttura longobarda (sec. VIII) e i due fonti battesimali (realizzati fra il 941 e il 1200); la porzione compresa fra i fonti battesimali e la cripta è il luogo in cui sono state rinvenute le principali tracce relative al periodo etrusco e le otto fornaci da campane.

SANTA LUCE

Il borgo, il cui nome deriva dal medievale Sancta ad Lucam, è documentato dall’877; conserva oggi solo alcune tracce della rocca e della struttura urbanistica medievale, oltre all’antica Pieve romanica in frazione Pieve di Santa Luce.

L’economia locale è prevalentemente legata all’agricoltura; a testimonianza dei vecchi mestieri si può visitare una sezione dell’Ecomuseo dell’Alabastro, museo diffuso, con Archivio d’Area dedicato all’itinerario dell’escavazione.

La natura e l’ambiente caratterizzano il territorio comunale: i boschi di Santa Luce, di proprietà pubblica, sono attraversati da sentieri e percorsi di trekking a piedi, in bicicletta o a cavallo; l’Oasi faunistica del lago di Santa Luce che dispone di centro visite e laboratorio didattico, percorsi natura attrezzati per gli amanti del bird watching grazie alle oltre 150 specie censite di volatili.

A Pomaia ha sede un centro di cultura buddista tra i più importanti d’Europa: l’Istituto Lama Tzong Khapa che ospita, oltre due illustri lama residenti, maestri e meditatori, famosi artisti e attori di fede buddhista; fondato nel 1977, ha sede in una palazzina dotata di sale di meditazione, sale da pranzo, biblioteca e camere per gli ospiti.

Oasi di Santa Luce

Santa Luce 2 - Oasi WWF foto G 120

foto di Giovanni Cantone

L’Oasi, costituita nel 1992 intorno al lago artificiale di proprietà della Società Solvay, è gestita dalla Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli; dal 1997 è stata istituita l’ Area Naturale Protetta di Interesse Locale (ANPIL) denominata “Lago di Santa Luce”, potenziata nel 2000 in Riserva Naturale Provinciale.

La Regione Toscana ha attribuito al Lago la definizione di Sito di Importanza Comunitaria (SIC) al fine di fornire garanzie per il futuro per la protezione e la salvaguardia dell’intera area.

IL Lago di Santa Luce è un habitat di elezione per la presenza di numerose specie di uccelli acquatici.

Importante sito lungo la rotta migratoria è nodo strategico nella rete ecologica del territorio; presenta caratteristiche e potenzialità di grande importanza nel sistema delle aree protette provinciali e regionali in termini di biodiversità, ma anche di capacità ricettiva e funzionale per l’educazione ambientale ad ampio raggio.

SANTA CROCE SULL’ARNO

Gli storici fanno risalire le origini della cittadina all’anno 1000 intorno ad un oratorio che conservava un antico crocifisso ligneo, da cui il nome di Santa Croce.

Importante centro manifatturiero del Comprensorio del Cuoio, fonda la propria economia sulla lavorazione del cuoio e delle pelli fin dal XVIII secolo; il nome ed il prestigio sono tali da averle fatto meritare il titolo di Capitale Mondiale del Cuoio e delle Pelli.

Da visitare la Collegiata di San Lorenzo che conserva un notevole Cristo in croce, scultura lignea tardo duecentesca; la Chiesa di San Rocco, del 1650, sui resti di una antica cappella.

Nella zona collinare delle Cerbaie si trova l’Area Protetta di Poggio Adorno, meta di piacevoli passeggiate.

La vivace attività culturale trova riferimenti a Villa Pacchiani, centro di attività espressive e polo espositivo d’arte contemporanea, e al Teatro Verdi con un cartellone rivolto ai giovani e un ricco programma di prosa.

Tra gli eventi in febbraio-marzo un Carnevale d’autore tra i più sentiti della Toscana, con dei costumi che sono vere e proprie opere d’arte; in giugno Staffoli’n jazz; tra settembre ed ottobre Santa Croce in Piazza; la Festa dell’amaretto, in dicembre, il dolce tipico di Santa Croce.

Villa Pacchiani

Santa Croce 2 - Villa Pacchiani

Il Centro Attività Espressive Villa Pacchiani del Comune di Santa Croce è dal 1991 un centro culturale permanente all’interno del quale si sviluppano iniziative, idee ed interessi mediante: Centro espositivo per la realizzazione di 5-6 mostre l’anno; Gabinetto dei Disegni e Stampe con la presenza di oltre 2600 opere in carta di incisori italiani e stranieri;  Laboratori attivi tutto l’anno.

Sono state allestite numerose mostre, tutte prodotte e progettate dal Centro attività espressive, tendenti a chiarire, documentare, registrare le problematiche dell’arte contemporanea.

A Villa Pacchiani sono attualmente presenti laboratori di fotografia, musica e teatro rivolti ai giovani. Si svolgono momenti pubblici con concerti e gruppi musicali e la Scuola di musica Lamia organizza corsi annuali. Per la fotografia, di servizio pubblico riguardo i materiali e le tecniche di sviluppo, la Villa ha curato e organizzato corsi e incontri-dibattito sui temi dell’immagine fotografica, partecipando con regolarità a concorsi nazionali.

SAN MINIATO

Le origini della città risalgono all’epoca etrusco-romana; la Rocca vede il complesso difensivo del castello, eretto nel 962 dall’imperatore Ottone I°, e la torre, simbolo di San Miniato, costruita tra il 1217 e il 1221 da Federico II imperatore.

La Cattedrale si affaccia sulla Piazza del Duomo e risale al 1200; la facciata è decorata da ceramiche disposte secondo la forma delle costellazioni dell’Orsa Maggiore e Minore.

Il Convento di San Francesco, secondo la tradizione, fu donato dai nobili di San Miniato proprio a San Francesco che soggiornava nella vicina Abbazia di Santa Gonda.

Notevole anche la Chiesa di Santo Stefano e San Michele, sorta nel XII secolo che conserva un crocifisso ligneo del XV secolo, notevoli affreschi e vetrate a mosaico, oltre ad altre chiese e palazzi da visitare.

Situata lungo la Via Francigena la città, che fu di Federico Barbarossa, Papa Gregorio V e Napoleone Bonaparte, ha dato i natali ai cineasti fratelli Taviani.

Città del Buon Vivere oltre che Città Slow e presidio Slow Food del mallegato, vanta rinomati prodotti enogastronomici tra i quali spicca il tartufo, il Re della tavola.

San Miniato, Città del Tartufo, dedica al prezioso tubero le principali manifestazioni enogastronomiche nel centro storico e nelle frazioni periferiche: a marzo per il tartufo marzuolo; tra settembre e novembre per il tartufo bianco, con al culmine la Mostra Mercato Nazionale.

Piazza Duomo

San Miniato 2 - Piazza del Duomo 720

Insieme al vicino prato della rocca, la piazza costituiva l’area fortificata del castello svevo, circondata da muri e torri; di forma irregolare e sopraelevata rispetto al resto della città, vi si accede tramite cinque rampe di scale e una strada.

Sulla piazza si affacciano alcuni dei più antichi e prestigiosi edifici sanminiatesi.

Tra questi la Cattedrale, ricostruita per volere di Federico II nella prima metà del XIII secolo, che fu ampliata nel 1489 fino a comprendere la torre che faceva parte della cinta muraria, detta torre di Matilde, adibita a campanile; la facciata è decorata da una serie di trentuno bacini ceramici provenienti dall’Africa settentrionale e riferibili all’epoca della costruzione.

Adiacente ad essa si trova il Museo Diocesano d’Arte Sacra, il Palazzo dei Vicari, risalente probabilmente alla seconda metà del XII secolo e il Palazzo Vescovile.

Quest’ultimo vede il nucleo più antico risalente al XII secolo come residenza dei Capitani delle milizie del forte, ed ingloba le duecentesche torri della famiglia dei Pallaleoni e dei capitani del Popolo, così come altri edifici trecenteschi di cui si riconoscono deboli tracce.

RIPARBELLA

Riparbella sorge su un crinale di tufo; contrariamente ai paesi vicini, dalla struttura urbanistica di forma circolare, si è sviluppata in senso longitudinale lungo la strada principale.

Il centro storico, sorto intorno al castello risale circa all’anno 1000 per opera dei Conti della Gherardesca, è impreziosito da vicoli e abitazioni antiche, tra cui risalta un ben conservato edificio del XV secolo nella Piazza del Comune

Da segnalare il Palazzo Comunale; la Chiesa San Giovanni Evangelista, nella quale ogni anno da Natale a febbraio viene allestito un presepe meccanico; il Cimitero Monumentale realizzato agli inizi del 900 dall’Architetto Bellincioni.

Nei dintorni, in località Belora, sono stati rinvenuti reperti di una importante necropoli etrusca, alcuni dei quali esposti al museo Ermitage di Mosca; l’area è inserita nella Riserva Naturale Il Giardino-Belora-Fiume Cecina dotata di un Centro di Educazione Ambientale per attività didattiche ed escursioni guidate.

Tra le manifestazioni si segnala la tradizionale Sagra del cinghiale (terza domenica di novembre), con piatti a base di caccia, e l’Agrifiera (prima domenica e lunedì di agosto), ex fiera del bestiame oggi trasformata in fiera dei cavalli con spettacoli equestri.

Azienda Faunistica Il Giardino

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L’Azienda Faunistica “Il Giardino” posta all’estremo confine del territorio comunale a ridosso della Provincia di Livorno è un complesso demaniale in gestione all’Amministrazione Comunale di Riparbella fin dal 1976.

Si estende per circa 600 ettari costituiti in gran parte da macchia mediterranea con presenza di leccio, cerro, orniello e carpino.

Oggi l’Azienda ospita un Centro di Educazione Ambientale all’interno del complesso immobiliare, adibito ad attività turistico-didattiche.

All’interno del bosco sono stati realizzati percorsi naturalistici attrezzati, attraverso i quali è possibile ammirare la varietà di flora e fauna presente, oltre al “Giardino Sospeso”, parco avventura con percorsi acrobatici sugli alberi, posti in totale sicurezza, aperto nel periodo da marzo a novembre, salvo avverse condizioni meteorologiche.

PONTEDERA

Pontedera è una città attiva ed operosa, ideale per i turisti.

Attorno alla città si sono trovate tracce di insediamenti antichissimi, risalenti al periodo neolitico; successivamente il territorio fu abitato sia in epoca etrusca e nel medioevo venne costruito il castello con le mura di mattoni e pietra e venne fortificato il ponte sull’Era.

Pontedera è Città dei Motori oltre che della Vespa, icona del motorismo mondiale, e sede del museo Piaggio “Giovanni Alberto Agnelli”.

Da qualche anno tutta la città è diventata un museo di arte contemporanea all’aperto, contrassegnata da numerose ed originali opere realizzate da artisti di fama mondiale come Giò Pomodoro ed Enrico Baj.

Opere d’arte contemporanea di artisti locali si posso trovare gratuitamente in numerosi centri nei quali sono organizzati eventi culturali musicali ed artistici collaterali.

Nel centro storico, curato ed accogliente, negozi e commerci di grande qualità, così come la gastronomia: cioccolata, vini, pasta; ogni martedì e il giovedì mattina Piazza Stazione e Piazza Trieste accolgono mercatini di prodotti enogastronomici a Km zero.

Tra gli eventi nel mese di maggio la passeggiata enogastronomica tra le colline e i borghi denominata “Mangia….longa”; il 9 ottobre la festa di San Faustino patrono di Pontedera.

Museo Piaggio

Pontedera 2 - Museo Piaggio 720Il Museo Piaggio è stato inaugurato nel marzo del 2000 nell’ex officina attrezzeria, uno dei corpi di fabbrica più antichi e affascinanti del complesso industriale di Pontedera, dove l’azienda insediò la propria produzione a partire dai primi anni Venti del ‘900.

Il Museo è nato per conservare e valorizzare il patrimonio storico di una delle più antiche imprese italiane e si pone l’obiettivo di ricostruire le vicende di Piaggio e del suo Territorio ripercorrendo un lungo tratto di storia italiana, fatto di trasformazioni economiche, di costume e di sviluppo industriale, attraverso l’esposizione dei suoi prodotti più famosi e rappresentativi e grazie alla ricchissima documentazione conservata nell’Archivio Storico.

Le sue sale accolgono le collezioni Vespa e Gilera, accanto ai più significativi prodotti di Piaggio (motori aeronautici degli anni Trenta, un esemplare di motrice ferroviaria MC2 54 del 1936, l’aereo P148 del 1951, l’Ape, il Pentarò, il Ciao, fino agli scooter di ultima generazione).

Ciò che maggiormente attira al Museo appassionati e curiosi di tutto il mondo è certamente la Collezione Vespa, unica nel suo genere; solo a Pontedera, infatti, è possibile trovare i preziosi prototipi degli anni ’40.

PONSACCO

Ponsacco, già abitata dal popolo etrusco, è conosciuta anche all’estero come città del mobile e dell’arredamento; il toponimo deriva da Ponte di Sacco che si presume ne fosse il fondatore per riscuoterne i pedaggi.

Ebbe importanza strategica come confine tra la Repubblica pisana e quella fiorentina, tanto che divenne ben presto un castello fortificato.

Tra i luoghi di culto si segnala l’Arcipretura di San Giovanni Evangelista in stile neoclassico, costruita tra il 1823 e il 1836, con al suo interno la statua della Madonna in terracotta policroma attribuita a Benedetto da Maiano; il campanile, costruito tra il 1862 e il 1873, presenta una forte inclinazione in quanto il capo mastro, durante i lavori,  mosse la torre fuori dal centro del fondamento; il Battistero conserva l’antica campana fusa nel 1372 sulla quale è inciso lo stemma di Ponsacco con l’arma pisana.

Altre chiese e oratori ricchi di testimonianze sono rappresentati dall’Oratorio della “Madonna della Tosse”, in Piazza della Repubblica; la Chiesa di Sant’Andrea in Petriolo, del secolo IX-XIX, e, in direzione di Capannoli, la chiesetta di San Pierino del 1400.

In prossimità di Camugliano si trovano la Cappella di San Sebastiano e la Chiesa di San Frediano costruita nel 1586 e elevata a propositura in occasione della vista di Papa Pio IX, oltre alla bellissima villa castello medicea in puro stile rinascimentale, con quattro torri angolari a circoscrivere il corpo centrale.

Piazza della Repubblica

Ponsacco 2 - Piazza della Repubblica 720

Piazza della Repubblica rappresenta, oltre che punto di passaggio obbligato nel centro di Ponsacco, un luogo di interesse sia commerciale che culturale per i monumenti e gli edifici storici che vi si trovano.

Tra questi l’Oratorio della Madonna della Tosse costruito nel corso del XVIII secolo là dove sorgeva un capitello votivo, compreso nell’antico giardino del convento di suore francescane abbattuto alla fine del secolo scorso.

Al suo interno si conserva un’immagine ritenuta miracolosa, una pregiata terracotta dipinta, attribuita a Luca della Robbia, della metà del XV secolo; la scultura raffigura la Madonna con Gesù Bambino e il piccolo San Rocco, venerata con l’appellativo di Madonna della tosse.

Tra i monumenti quello ai caduti presenta una forma architettonica complessa, con tre blocchi strutturali e due architettonici; appoggiato al basamento si trova la statua di un uomo morente, sulla sommità della stele una figura femminile alata che a braccia alzate regge una corona d’alloro.

La piazza è stata recentemente riqualificata anche grazie alla trasformazione della storica fontana in una colorata ed artistica fioriera; ad ottobre vi si tiene parte della tradizionale Fiera di San Costanzo.